Sembra essere uscito da una fiaba, ma questo palazzo esiste realmente e si trova in Italia. Il suo stile orientale ha ammaliato chiunque.
A guardarlo, specie nei suoi interni, non verrebbe mai in mente a nessuno che potrebbe esser stato costruito nel nostro Paese, invece è proprio così. Questo palazzo fiabesco ha degli interni orientaleggianti, eppure si trova in una delle città italiane più apprezzate da parte dei turisti. Impossibile non visitarlo, anche perché al suo interno sono andati in scena degli eventi storici e artistici che vanno ricordati per la loro particolarità.
Infatti, negli anni è stato molto apprezzato da parte di grandi artisti, fra cui ne fanno parte i cantanti Mietta e Amedeo Minghi, ma anche registi del calibro di Pier Paolo Pasolini e Matteo Garrone, oppure attori come Vincent Cassel e Salma Hayek. Insomma, questo palazzo, sorto nel 1605, è stato lo scenario perfetto per dei film e per alcuni videoclip musicali di altissima fama.
Si trova nel comune di Reggello, ossia in provincia di Firenze, ed è stato creato come un tipo di costruzione eclettica, in prevalenza ideata con stile orientalista. Inizialmente era una fattoria ed è stata una ristrutturazione ottocentesca voluta dalla famiglia Ximenes D’Aragona a renderlo così. Ma la storia di questo luogo affascinante e attrattivo per i visitatori è ben più lontana, giacché risale addirittura fino ai tempi degli antichi romani.
La tenuta di cui oggi fa parte il castello è appartenuta a delle importanti e storiche famiglie che sono vissute in diverse epoche. Infine, gli Altoviti, specie per volere del duca Cosimo, la dettero a Giovanni Jacopo de’ Medici, il quale la vendette, poi, alla famiglia Ximenes d’Aragona.
In molti lo avranno già riconosciuto dalla descrizione o dalle foto; si tratta del Castello di Sammezzano, costruito nella maniera in cui lo vediamo oggi grazie alla volontà di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, amante della corrente architettonica che si basava sull’Orientalismo. Si trova nel bel mezzo di un parco che in origine ospitava fino a 150 piante, di cui oggi fanno parte ginepri, lecci, aceri, palme, sequoie e querce.
Il suo stile moresco-orientale, fra le campagne della località sorta nei pressi di Leccio, è alquanto bizzarro. Ma guardandolo bene si può notare che, invece, è adatto al paesaggio e i turisti ne vanno pazzi per la sua particolarità. I saloni sono decorati da parte di mosaici, archi, bassorilievi, cupole e maioliche, sui quali compaiono perfino delle frasi in latino, ma anche in italiano, e delle notazioni musicali. In tanti vogliono visitarlo ma, per via di diversi restauri, viene aperto saltuariamente. E, per questo, c’è da controllare sul sito le date di apertura al pubblico.
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